Finalmente la nuova casa-famiglia si è riempita di vita!
« Iriko ny mijery lanitra » ovvero « desidero guardare il cielo ».
Ho deciso di chiamare cosi’ la casa dove accogliere i bambini di strada, i bambini poveri la cui vita é
costellata da sorrisi compassionevoli di passanti premurosi e anche sinceramente tristi……o da occhi
sgranati nutriti da una sorta di fastidioso « dovere » nel donare qualche spicciolo e, perché no,
evitare di sentirsi in colpa perché poco sensibili….
Siamo andati via dalla casa nella quale abbiamo cominciato, ormai circondata da troppe abitazioni, da
allevamenti di maiali e troppo stretta in tutti i sensi.
Finalmente ci siamo trasferiti nella nuova casa-famiglia.
Tanti ostacoli ma tanto sostegno. Illusioni sulla competenza delle imprese di costruzione, sostegno da
parte vostra e nel vedere i bambini che crescevano e immaginare un luogo più bello dove vivere.
Un luogo pieno di luce e di colori, dove il silenzio é sereno, dove i frutti crescono e la natura ha solo
bisogno di essere rispettata.
Una casa a forma di ottagono, che a me piace moltissimo. E piace moltissimo a tutti coloro che la
visitano. Spazi grandi e confortevoli, piccoli straordinari dettagli. Una ringhiera che ha dei quadri in
legno con il simbolo della nostra associazione, il girasole.
Una grande sala da pranzo con grandi finestre, una luminosa sala studio, due piani per le camere da
letto per i bambini e per chi dovrà assisterli.
Finalmente ci abitiamo, per adesso occuperemo il piano terra e il primo piano e potremo accogliere altri
bambini che hanno bisogno.
Proveremo a riempire questi luoghi di energia nuova, il nostro sguardo spazierà e rinnoverà questa
faticosa e straordinaria avventura.
Ho trascorso molte notti insonni, sarà anche l’età, ma ho immaginato questa nuova casa quasi in ogni
angolo. Ho « visto » le vetrate colorate che danno riflessi gentili ai mobili e alle pareti.
Nel grande terreno ho installato una sorta di piccolo castello con altalene e scivoli, ponti mobili e
corde per arrampicarsi.
I bambini saranno al sicuro e potranno respirare aria buona, potranno vedere come cresce una
pianta e come sboccia un fiore. E potranno giocare nel coltivare cio’ che ci nutrirà.
All’ingresso c’é un profumato gelsomino che é di buon augurio per chi arriva.
Omeo Bon Bon si incammina su di un nuovo sentiero e io sono pronto ad accompagnarla.
La mia profonda gratitudine é rivolta a tutti voi sostenitori, in modo particolare a voi di Atman, a Massimo, ai sostenitori morali e materiali, ai volontari, a chi ogni giorno condivide questa « visionaria » realtà, a Marie e a tutti i bambini.
Toni