di Loredana Buonaccorso
Se si escludono istanti prodigiosi e singoli
che il destino ci può donare,
amare il proprio lavoro
costituisce la migliore approssimazione
alla felicità sulla terra
Primo Levi, La chiave a stella, 1978
Fianarantsoa, Agosto-Settembre 2018
Venire a Fianarantsoa è come creare una forma nella roccia. E’ come sentire le proprie mani che penetrano una forza resistente e prima ancora di arrivare, solo per il tragitto del viaggio, già senti la stanchezza nelle mani, ma tu devi premere perché quella è la via. Manca il silenzio, manca il nutrimento agli occhi delle cose belle della Vita, quelle di cui dovrebbero avere diritto tutti. Abbiamo tanti strumenti che ci possono sostenere, primo tra tutti per me la meditazione, ma quando sei qui manca comunque tutto questo, e spesso manca il tempo di fermarsi ad ascoltare che cosa è successo.
Ti alzi alle 5 con il gallo ed è già sera, quindi non puoi più uscire perché non c’è luce corrente. Poi alzi gli occhi al cielo e ti senti avvolta dalle stelle, sembra che ti vengano incontro, senti che sei avvolto da ‘quella cosa più grande’ che è quella che ti sostiene quando devi spingere con le tue mani dentro la roccia, perché sai che non puoi fare altro che spingere e avere fiducia in ciò che stai facendo. Ti senti come una pallina che rotola prima nell’erba, poi nel fosso, poi nei buchi, poi nel buio, poi riemerge, poi la trova un bimbo e può sentirsi utile perché il bimbo può giocare.
E’ un sali e scendi serrato che ti spinge con forza a guardarti dentro e pur nelle domande che ti poni a stare in ciò che stai vivendo. Cogliere gli sguardi dei bambini, i sorrisi, i pianti, gli adulti e la loro fatica, questo continuo casino a 360 gradi, solo le nuvole bianche sembrano sentire un pò di pace.
Che cosa puoi fare? Puoi sentire nel cuore la prospettiva di un’evoluzione a cui puoi contribuire solo con tanta umiltà, dando valore alla tua vita e potendo donarne un pò della tua.
Auguro ai bambini di Omeo Bon Bon di essere sempre sostenuti da persone come Toni, auguro a Toni di poter sempre sentire il nostro amore e il nostro calore, in fondo Omeo Bon Bon ci dona la grande opportunità di sentirci parte di qualcosa di vero che possiamo costruire tutti insieme e se non ci fosse questa realtà noi non potremmo sentire tutto quello che sentiamo venendo qui, scrivendo le lettere ai bambini, pensando a loro, contribuendo per come possiamo a ciò di cui ci può esserci bisogno.
In questo secondo viaggio ho sentito che posso imparare ancora tanto a non avere aspettative, a sentire e riconoscere il valore e la potenza della presenza, che è accoglienza e rispetto, anche per le cose che non puoi capire, ma per le quali senti di voler fare uno sforzo.
Loredana Buonaccorso