Certo che la vita é un caleidoscopio: ogni colore conosce il suo posto e la sua intensità. Ogni colore propone il suo calore, a volte meno percepibile, a volte inspiegabile, e anche la sua freddezza e opacità e la sua fragilità ….Ogni colore sa di essere utile e si sposta seguendo delle traiettorie necessarie. Certo come nel caleidoscopio serve la mano di chi desidera ammirarne le figure cangianti, anche nella vita occorre una azione che rimetta progressivamente a posto i colori, ne rinnovi il senso di nutrimento, ne apprezzi le sfumature e, se si é capaci, condivida queste scoperte con gli altri. Anche qui questi mesi, oltremodo lunghi, sono stati segnati da questo virus di cui si parla ad ogni espirazione. Anche da noi le scuole sono state chiuse per mesi, poi riaperte, poi ancora richiuse. La DAD é, come semplice immaginare, una lontana chimera e forse é stato meglio così. Mi sono chiesto: cosa facciamo con i bambini che non trascorrono più il tempo a scuola? Non possiamo certo incollarli ai banchi per otto ore, ma dobbiamo comunque seguire l’iter scolastico, per qualcuno ci saranno degli esami e la scuola non offre alternative per andare avanti nei programmi. Passare il tempo solo come una ricreazione in attesa delle seguenti ripetizioni é un grande traguardo, ve lo assicuro, per chi non aspira ad altro che vivere di “rendita”. Ripetere fino allo sfinimento pratiche spesso noiose e soprattutto pressoché soporifere. Non mi sento di dire che questa chiusura scolastica “causa covid” sia stata accolta con entusiasmo dalle scuole, penso però che sia stata anche una riposante fatalità. Cosa facciamo allora… È importante colorare diversamente il tempo, ricomporre le relazioni che rischiano di sfaldarsi. Occorre evitare che i bambini, in mancanza di impegni scolastici, si chiudano nelle loro case o nei loro cortili e svanisca l’impegno dell’essere insieme per fare qualche cosa… insieme e per tutti. |
La scuola all’aria aperta si dimostra ancora come sia stata una intuizione importante.Le classi del martedì e del giovedì sono stracolme di bimbi. Molte facce nuove come molti nuovi giacigli di plastica dove queste facce nuove si riparano dal freddo dell’inverno. |
E il laboratorio di disegno e pittura: un bravo e paziente insegnante, il signor Safidy, attira l’attenzione dei giovani e ne rende possibile la scoperta e l’espressione del talento.
La signora Perline invece, con il nuovo atelier di ricamo, trasforma le attività manuali già sperimentate in un vero laboratorio professionale.
Il professor Osny si impegna per la formazione di un gruppo di teatro. I partecipanti cominciano ad essere più concentrati e attenti. Vorremmo realizzare una vera e propria rappresentazione. Osny ha già avuto esperienze di recitazione e adesso é disponibile ad offrire queste esperienze ai nostri fanciulli.
Di nuova organizzazione la scuola di danza: immaginate il divertimento !!!!
Devo dire che a me piacerebbe integrare il teatro con la danza… vedremo se sarà possibile.
E poi c’é l’allenatore signor George. Allenatore riconosciuto dalla federazione calcio malgascia.
Allenamenti seri e faticosi. Due squadre maschili e due femminili.
Tutto questo e tutto quanto conoscete già per rinnovare quotidianamente il senso della nostra presenza, il senso dell’ideale che ci spinge, il bisogno profondo di costruire una parte di mondo dove i privilegi smettano di essere tali per divenire diritti per tutti.
L’impegno è stato premiato! la nostra squadra ha vinto il primo torneo inter-rionale di Fianarantsoa. Onore e festeggiamenti sono più che meritati!
Vi saluto prendendo a prestito un verso di una canzone di Franco Battiato: “…e il mio maestro mi insegnò come é difficile trovare l’alba dentro all’imbrunire… “ cambiandolo in: “e il maestro mi insegna come é possibile trovare l’alba dentro all’imbrunire”.
Toni