I due volontari in servizio civile, Carolina e Cedric, attualmente presenti presso la nostra struttura a Fianarantsoa, hanno proposto ai bambini che frequentano la scuola “all’aria aperta” una nuova e interessante attività che ci descrivono direttamente:
“Il progetto “scuola all’aria aperta” propone ai bambini di strada la frequentazione del centro diurno per due volte alla settimana, il martedì e il giovedì. In queste giornate viene offerto loro un abbondante pasto, attività ludiche e ricreative e le prime attività di avvicinamento all’apprendimento scolastico. Attraverso la scuola all’aria aperta si cerca di far comprendere ai bambini, in modo graduale, che è possibile e bello stare insieme non soltanto per mendicare ma anche per imparare, giocare e condividere acquisendo fiducia nella vita e nelle persone.
Abbiamo deciso di iniziare un lavoro con questi bambini che favorisse esperienze sensoriali, per guidarli nell’osservazione dell’ambiente che li circonda e per renderli sempre più consapevoli di loro stessi e delle loro capacità. Si è cercato, attraverso questa esperienza di apprendimento, di partire da un qualcosa di concreto, invitando i bambini a osservare, odorare, gustare e toccare, in quanto tutto ciò che riguarda il bambino si sviluppa attraverso ciò che esso percepisce con i sensi.
Nel nostro percorso sensoriale il gusto è stato la prima tappa. A seguire abbiamo giocato attraverso l’olfatto, l’udito, il tatto e infine la vista.
Il gusto
Per stimolare e privilegiare il senso del gusto abbiamo bendato gli occhi ai bambini (per evitare che si facessero condizionare da ciò che potevano osservare) e abbiamo chiesto loro di assaggiare degli alimenti (mela, succo di limone e pane) e di individuarne il sapore di base (dolce, aspro e salato). È stato in un secondo momento che abbiamo fatto assaporare le medesime sostanze con anche l’ausilio del senso della vista per comprendere se i bambini confermassero o meno la loro scelta. Non per tutti i bambini è stato semplice riconoscere il sapore al primo assaggio, ma l’attività ha visto un coinvolgimento ricco di entusiasmo da parte di tutti i bambini, i quali hanno dimostrato serietà, concentrazione ma anche tanto divertimento.
Omega, bambino di sette anni, quando gli è stato chiesto che gusto avesse il pane ha risposto “tsara” che in lingua malgascia significa “buono”.
L’olfatto
Inizialmente è stato chiesto ai bambini di odorare diverse sostante e di stabilire se per loro si trattasse di un odore gradevole oppure sgradevole. Le sostanze che abbiamo scelto sono state: aceto, olio di oliva, sapone, petrolio, limone, pesca, foglie di te e cipolla.
È emersa la possibilità di un punto di vista diverso in ciascun bambino e abbiamo dato molta importanza al concetto di percezione differente.
La seconda parte dell’attività, invece, ha previsto che i bambini indovinassero gli odori con gli occhi bendati.
È stato bello e interessante osservare i bambini confrontarsi con pareri discordanti, rispettando e accogliendo, però, il pensiero dell’altro.
L’udito
Per la prima parte dell’attività sul senso dell’udito ci siamo serviti di alcune coppie di oggetti composte dallo stesso materiale: 2 bicchieri di vetro, 2 cartoni, 2 cucchiai, 2 pezzi di legno, 2 bottiglie di plastica vuote, 2 piatti di alluminio e 2 coperchi di pentole. Abbiamo mostrato ai bambini che ciascuna coppia di oggetti, se in collisione fra loro, è in grado di produrre un suono. Una volta appreso ciò e dopo aver notato che ciascun materiale era caratterizzato da suoni differenti, è stato chiesto di dividerli in ordine crescente di intensità.
Per la seconda parte dell’attività, invece, abbiamo deciso di far sentire ai bambini, attraverso il tablet, diversi suoni di origine naturale (pioggia, temporale, mare, vento, fiume, foresta, fuoco e versi di animali) e di situazioni di vita quotidiana (treno, auto, mercato). L’obiettivo è stato quello di far sì che i bambini indovinassero l’origine di ciascun suono e, anche se non sempre ci sono riusciti non si sono mai arresi e hanno mostrato una particolare curiosità nei confronti dei suoni che non erano loro familiari.
Con la terza e ultima parte di attività abbiamo scelto di privilegiare solo il senso dell’udito: con gli occhi bendati è stato chiesto ai bambini di farsi condurre dalla nostra voce.
Tutti i bambini si sono fidati e affidati anche se qualcuno è stato più titubante di altri nell’avanzare a occhi chiusi.
Il tatto
In questa tappa del nostro percorso sensoriale è stato chiesto ai bambini di camminare senza scarpe in un prato. Si è richiesto il silenzio, per permettere loro di connettersi alla natura e di sentire le sensazioni del loro corpo. Di fatto, però, dopo qualche minuto, i bambini hanno iniziato a correre e giocare tra loro. Non tutti avevano già avuto la possibilità di muoversi liberi in un prato prima di quel momento e hanno dichiarato la loro preferenza nell’essere scalzi sull’erba piuttosto che in strada.
Successivamente i bambini hanno potuto sperimentare il senso del tatto attraverso un’attività. In un primo momento sono stati presentati oggetti molto differenti tra loro per forma, peso, dimensione e materiale ed è stata richiesta una descrizione accurata dell’oggetto. In un secondo momento, abbiamo scelto di bendare i bambini e di far sì che quest’ultimi descrivessero l’oggetto toccato per poi arrivare a indovinarlo. I bambini avevano la tendenza a indovinare subito di cosa si trattasse, ma stimolati da noi sono poi riusciti nella descrizione dell’oggetto attraverso le loro mani.
La vista
Per quest’ultimo capitolo del nostro percorso sensoriale ci siamo serviti di tanti foglietti colorati e di carte memory (rappresentanti animali) create da noi.
Come prima cosa abbiamo domandato ai bambini di raggruppare tutte le carte dello stesso colore. Ciascun bambino, dunque, dopo aver scelto un colore, ha iniziato a cercare tutti i foglietti di quel colore che erano stati posizionati in precedenza sulla tavola. Non tutti i bambini conoscevano i nomi di tutti i colori ed è stato quindi interessante poter osservare il loro apprendimento attraverso un’attività volta a stimolare il senso della vista e che ha permesso loro anche di scoprire qualcosa di nuovo.
Successivamente i bambini hanno fatto la stessa cosa con carte rappresentanti immagini di animali.
Gli occhi dei bambini hanno permesso loro di riconoscere gli stessi colori e le stesse figure e di raggrupparle per categorie.
Pensare e creare attività per i bimbi della scuola en plain air è un gesto di cura importante ed è bello poter offrire un’alternativa al mendicare o al giocare in strada, cercando di unire l’apprendimento al gioco e mostrando loro una possibilità di crescita differente da ciò a cui sono abituati. “
Carolina e Cedri